[in alto: Simone Lucciola visto da se stesso, Ciro Fanelli, Alex Tirana, Hurricane Ivan]
[in basso: Simone Lucciola tout court]

domenica 3 marzo 2013

Moleskine stories

Di passaggio a Bologna ho comprato un taccuino Moleskine. Hemingway li usava per appuntarci i suoi scritti, come cani e porci sanno. Io invece una volta disegnavo sui diari dei compagni di scuola, nel senso che ne riempivo uno e se ne metteva in coda un altro, e sui miei c'è rimasto poco o niente, così come nella mia memoria non c'è traccia audio delle lezioni che avrei dovuto seguire. In sintesi, ho deciso di tenere uno sketchbook, nel senso che almeno uno prometto che lo riempio con l'ispirazione del momento. Cosa ne farò dopo è un mistero: lo venderò a chi lo vuole, lo regalerò a chi lo merita, lo terrò per me tanto per ingombrare casa? Ne parliamo tra un casino di pagine: intanto ecco le prime quattro, belle zozze come una rubrichetta dovrebbe essere.

P.S. Col cazzo che compro ancora un'agenda, invece. Programmare la vita mette ansia inutile.




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